Storia e geografia 3

L’HOMO SAPIENS


Circa 200 mila anni fa in Africa orientale comparve l’Homo sapiens, da cui discendiamo tutti noi uomini moderni.
Questa espressione, che significa «uomo sapiente», indica infatti la nostra specie, l’unica specie tuttora vivente del genere Homo.
Dal punto di vista fisico, i primi uomini di specie Sapiens erano già molto simili a noi: alti, con un cervello sviluppato, la fronte alta, il corpo abbastanza snello e le gambe lunghe, che permettono passi ampi e una maggiore velocità nella camminata e nella corsa rispetto alle specie umane precedenti.

L’Homo sapiens convisse per un lungo periodo con l’Uomo di Neanderthal ed è possibile che proprio l’arrivo dell’Homo sapiens sia stata una delle cause dell’estinzione dei Neanderthal.
Un albero di antenati
Al genere Homo appartengono diverse specie, come l’Habilis, l’Ergaster, l’Uomo di Neanderthal e il Sapiens, ma solo il Sapiens è sopravvissuto fino a oggi. Le altre specie si sono estinte, come rami secchi di un albero.
È importante comprendere che queste specie non si sono succedute nel tempo trasformandosi una nell’altra, ma sono vissute contemporaneamente, anche per lunghi periodi. Possiamo quindi rappresentare l’evoluzione dell’uomo come un albero con tanti rami. Gli studiosi stanno ancora cercando le radici, cioè l’antenato comune a tutte queste specie.

Come viveva


L’Homo sapiens viveva in tribù, cioè in gruppi anche numerosi. All’interno di ogni tribù i compiti erano ben distribuiti: gli uomini si dedicavano alla caccia e costruivano armi e attrezzi; le donne raccoglievano frutti e bacche, pulivano le pelli degli animali e accudivano i bambini piccoli; forse alla guida della tribù c’era anche un capo. La vita in gruppi numerosi fece aumentare il bisogno di comunicare, per scambiarsi informazioni, ma anche per il semplice desiderio di raccontare: i Sapiens furono i primi uomini a sviluppare un vero e proprio linguaggio, con parole e non più solo gesti e suoni.
L’Homo sapiens del Paleolitico era nomade: quando un gruppo di cacciatori-raccoglitori diventava troppo numeroso per le risorse dell’ambiente circostante, una parte di esso si spostava altrove.
Aveva inoltre cura dei morti: i corpi venivano deposti in fosse e poi ricoperti di terra.

RICORDA

Circa 200 mila anni fa in Africa comparve l’Homo sapiens, la specie a cui apparteniamo noi uomini moderni. I Sapiens vivevano in tribù guidate da un capo e sapevano comunicare con le parole, oltre che con i gesti.


IMPARO A STUDIARE

Perché i Sapiens svilupparono il linguaggio e iniziarono a comunicare con le parole?
Cerca la risposta e sottolineala nel testo.


Un uomo molto intelligente

Gli uomini appartenenti alla specie Sapiens erano molto ingegnosi e intelligenti. Svilupparono abilità, fecero scoperte e inventarono strumenti che cambiarono per sempre il modo di vivere dell’uomo sul nostro pianeta.
Vediamone insieme alcuni in queste pagine.

Impararono ad accendere il fuoco con tecniche diverse, a seconda dei materiali che avevano a disposizione: attraverso la percussione di due pietre, ruotando con le mani un bastoncino su un legno, sfregando insieme due bastoncini secchi. Così potevano accenderlo ovunque, conservarlo a lungo e spegnerlo quando volevano.

Scoprirono e utilizzarono nuovi materiali per costruire strumenti.
Uno di questi era l’ossidiana, una roccia vulcanica di colore nero. L’ossidiana si forma in seguito al rapido raffreddamento della lava ed è simile al vetro: lucida e tagliente. I Sapiens la utilizzarono per ottenere punte e coltelli molto affilati.

I Sapiens lavorarono in un modo nuovo anche le ossa e le corna degli animali uccisi.
Questi materiali, molto resistenti ma anche leggeri, furono impiegati per costruire ami da pesca e arpioni con una o due file di denti per pescare i pesci più grandi.

PAROLE NUOVE

• Percussione: colpo di un oggetto su un altro.

 
Tra gli strumenti per la caccia, una delle invenzioni più importanti fu quella dell’arco. Questo strumento consentiva di colpire gli animali da lontano, scagliando le frecce da grande distanza, senza dunque il pericolo di essere attaccati dagli animali.

Con le ossa degli animali i Sapiens ricavarono anche aghi per cucire i loro abiti. Come fili usavano fibre vegetali o tendini di animali. A volte abbellivano le vesti con conchiglie o pietre colorate.


RICORDA

Grazie alla sua acuta intelligenza, l’Homo sapiens inventò nuovi strumenti, che cambiarono la vita dell’uomo primitivo: l’arco e le frecce per cacciare, l’ago per cucire i primi veri vestiti.


IMPARO A STUDIARE

Scrivi per ogni scoperta o invenzione come veniva utilizzata dall’Homo sapiens.

• OSSIDIANA

• ARPIONE

• ARCO E FRECCE

• AGO


Il primo artista

L’Homo sapiens fu il primo uomo a realizzare pitture e piccole sculture. Con lui, circa 30 mila anni fa, ebbe inizio la storia dell’arte dell’uomo.
Le pitture rupestri più semplici consistono in impronte di mani ottenute premendo sulla roccia le mani immerse nel colore o soffiando il colore da una cannuccia in modo da ottenere il «negativo» delle mani.
In alcune grotte, come a Lascaux, in Francia, sono stati trovati dipinti di animali selvatici: bisonti, stambecchi, cavalli, cervi. Forse i nostri antenati li dipingevano per augurare buona fortuna ai cacciatori. I colori utilizzati sono quelli che si potevano trovare in natura: il giallo, il rosso e il marrone di alcune terre, il nero del legno bruciato. Venivano stesi con le dita, con pennelli vegetali o con batuffoli di pelliccia.

Del Paleolitico ci sono rimaste anche piccole sculture in pietra o in osso che rappresentano figure femminili dalle forme molto arrotondate, chiamate Veneri. Rappresentano la maternità e sono un simbolo della vita.

PAROLE NUOVE

• Pitture rupestri: pitture realizzate su pareti di roccia.


RICORDA

L’Homo sapiens fu il primo artista della storia dell’uomo. Dipingeva animali sulle pareti delle grotte e scolpiva figure femminili chiamate Veneri.

IMPARO A STUDIARE

Rispondi alle domande.
• Che cosa significa pittura rupestre?

 

• Quali erano i soggetti più rappresentati sulle pareti di roccia?

 

• Che cosa rappresentano le statuette delle Veneri?

 



L’Uomo di Cro-Magnon

Alla specie Homo sapiens appartiene anche l’Uomo di Cro-Magnon, chiamato così dalla località della  Francia in cui nel 1868 furono trovati i resti di quattro scheletri.
La loro analisi ha consentito di ricostruire l’aspetto fisico di questo uomo: era molto alto (poteva arrivare anche a 190 centimetri), aveva le gambe lunghe, la fronte ampia e il naso sporgente; il suo cervello era molto sviluppato.
Ebbe la sua massima diffusione in Europa circa 20 mila anni fa.
Per la caccia l’Uomo di Cro-Magnon costruì nuovi strumenti, ancora più efficaci e potenti: i giavellotti e i propulsori.

Il propulsore era un attrezzo di legno od osso con una specie di gancio a un’estremità. Nel gancio si inseriva il giavellotto, una lancia corta.
L’abbinamento permetteva di scagliare l’arma più forte e più lontano.

RICORDA

L’Homo sapiens che visse in Europa circa 20 mila anni fa prende il nome di Uomo di Cro-Magnon.

Egli perfezionò la tecnica della caccia con giavellotti e propulsori.


IMPARO A STUDIARE

Quali sono i vantaggi di una caccia con giavellotti e propulsori? Cerca la spiegazione nel testo, sottolinea, poi esponi a voce ciò che hai capito.


I viaggi

Come puoi osservare sulla carta, l’Homo sapiens comparve in Africa circa 200 mila anni fa, ma si diffuse nel tempo in tutta la Terra.
Alcuni gruppi di Sapiens si spostarono circa 100 mila anni fa verso l’Asia e l’Europa e, nel corso dei millenni, riuscirono a raggiungere perfino le Americhe e l’Australia.
Durante le glaciazioni, infatti, molto probabilmente il tratto di terra tra Asia e America, oggi sommerso dalle acque, era ghiacciato, pertanto i nostri antenati poterono attraversarlo a piedi.
Si trattava in ogni caso di spostamenti molto lenti e faticosi: ogni giorno si potevano incontrare ostacoli naturali, come alte montagne da scalare, acque profonde da attraversare, animali feroci da affrontare.
È possibile che in questi viaggi i Sapiens siano entrati in contatto e in competizione con altri gruppi appartenenti al genere Homo, come i Neanderthal, che forse scomparvero proprio in seguito all’arrivo dei Sapiens.

La conquista del mondo


In questi 200 mila anni l’Homo sapiens ha conquistato l’intero pianeta Terra, dimostrando una grande capacità di adattamento ai diversi ambienti.
Se inizialmente si spostava soprattutto alla ricerca di cibo e di nuovi territori da sfruttare, poi ha seguito anche la sua curiosità, il suo spirito di avventura e il suo desiderio di conoscenza.
Nel corso del tempo i diversi gruppi di Sapiens, che vivevano in luoghi sempre più distanti tra loro, hanno sviluppato abitudini e linguaggi diversi.
Tutti noi discendiamo direttamente da loro. 

 

RICORDA

Homo sapiens
è la nostra specie → compare circa 200 mila anni fa → vive in tribù organizzate → utilizza il linguaggio → costruisce nuovi strumenti, come arpioni, archi e frecce → seppellisce i morti → si diffonde in tutto il mondo


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Compila la mappa sull’Homo sapiens.
HOMO SAPIENS
Caratteristiche fisiche

- Statura:

- Corporatura:

- Volto:


Quando: da .................. a ..................

Dove:

Invenzioni e scoperte:

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