Storia e geografia 3

Le ricerche continuano: l’Homo naledi



Le ricerche sull’evoluzione dell’uomo continuano ai giorni nostri e ci forniscono sempre più informazioni sulla storia dei nostri antenati.

Una delle scoperte più interessanti di questi ultimi anni è avvenuta nel 2013 in una grotta del  Sudafrica. Sono stati ritrovati più di 1500 reperti fossili che appartengono ad almeno 15 individui di una nuova specie: è stata chiamata Homo naledi, che significa «stella».
La ricchezza dei reperti ha consentito di ricostruire lo scheletro quasi completo di un maschio adulto, soprannominato Neo (che nella lingua del Sudafrica significa «regalo»).
Ancora non sappiamo con certezza quando visse l’Homo naledi: probabilmente 300 mila anni fa, nello stesso periodo in cui viveva l’Homo ergaster e poco prima della comparsa dell’Homo sapiens.
Gli studi e le ricerche sull’Homo naledi sono in corso e tante sono le domande senza risposta: c’è ancora molto da scoprire e da capire sulle nostre origini!
COM’ERA NEO?
Neo era alto circa 150 centimetri.
La struttura del suo corpo era quella tipica del genere Homo, con gambe lunghe e mani sviluppate. Neo era quindi un abile camminatore e forse sapeva costruire utensili. Il suo cervello, però, era piuttosto piccolo: più simile a quello degli esemplari di genere Australopithecus (ricordi? Vai a pagina 39) che di genere Homo.

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