In un tempo lontano, forse un milione di anni fa, una colata di lava distrusse la capanna di Omer.
Finita l’eruzione, Omer andò dal vulcano e gli disse:
- Perché hai distrutto la mia capanna? Sei malvagio!
Dal cratere giunse un rumore spaventoso e una voce:
- Non sono malvagio - disse la montagna. - Mi dispiace per la tua capanna: non so mai dove finiranno i miei regali.
Omer sgranò gli occhi, sorpreso. - Bei regali! Fuoco e pietre che ti cadono in testa!
- Certo che sono regali. Tu coltivi la terra, uomo?
Omer rispose che lui coltivava il miglior farro di tutti.
- Se il tuo farro è buono, è grazie a me: la mia cenere rende fertile la terra. Io sono un amico. E, per dimostrartelo, ti faccio un regalo.
Il cratere tossì forte e dal fondo partì una pietra nera tonda che cadde vicino a Omer.
- Rompi la pietra, ti sorprenderà - disse il vulcano.
Il ragazzo la spaccò con un sasso pesante e scoprì che le schegge che ne uscivano erano molto più taglienti di qualunque materiale lui conoscesse.
Quella era ossidiana, e da quel giorno Omer costruì le sue asce e i suoi coltelli solo con essa.
Ricostruì la sua capanna di paglia e tornò a vivere lì.
Non guardò più il vulcano come un nemico, anche se continuò a stare bene attento ai suoi starnuti di fumo.
adatt. da S. Bordiglioni, Storie prima della Storia, Einaudi Ragazzi
SCOPRO IL TESTO
• Questo racconto è:
realistico
fantastico
HO CAPITO
• La cenere prodotta dall’eruzione è un «regalo» perché …
• Con la pietra nera Omer:
costruisce armi
coltiva un farro migliore
LEGGO IO