Io mi chiamo Josephine.
Adesso ho nove anni e sono grande ma prima, quando ero piccola, ero una bambina molto timida e arrossivo. Sono timida ancora, però adesso è diverso: il rosso sulle guance mi sta bene.
Quando ero piccola mi sentivo un misero uccellino spaventato con la coda in giù. I grandi, invece, erano cervi, cavalli, struzzi, cammelli, giraffe!
Così grandi e magnifici, con le teste su nel cielo mi guardavano e dicevano con voci di elefanti: - Di’ buongiorno al signore, Josephine!
Allora le mie guance cominciavano a scottare come stufette, le mani si stringevano una con l’altra, gli occhi si chinavano per cercare buchi in terra e i piedi strisciavano per scavarli e scomparire.
Poi un’onda rossa mi saliva dal cuore, su dal petto, sul collo e fioriva nella faccia che arrossiva!
Ma un giorno ho ascoltato due mie compagne che si confidavano segreti, paure, i simpatici e gli antipatici della classe…
- Meno male che c’è Josephine! - dicevano. - È vero, è timida e diventa sempre rossa, ma forse proprio per questo è più gentile. Ascolta tutto quello che le dici, capisce i sentimenti che tu provi, accoglie i tuoi segreti e non li spiffera a nessuno.
Davvero… Meno male che in classe c’è lei!
Allora ho sorriso e sono arrossita ma… per la gioia!
Bruno Tognolini, Guance ciliegine, Giunti Junior