Racconto di AVVENTURA

L’avventura di Lupo Uragano

Il marinaio Lupo Uragano arriva con la «Barbablu» in un mare chiarissimo. Davanti si estende una terra strana, coperta di cespugli e alberi, così piccoli che arrivano appena al suo polpaccio. Tra questi alberi si nasconde un misterioso villaggio abitato da donne, uomini e bambini alti come dei soldatini.

Dalla cima di una collinetta, il marinaio Lupo Uragano sentì gridare tante vocine.
Guardò in giù e, sull’acqua di un fiume che attraversava la giungla, vide una barchetta che avanzava velocemente, spinta dai remi di dodici ometti.
- L’uragano! L’uragano, poveri noi!
- Sì, mi chiamo Uragano - rispose Lupo - ma ve lo già detto che sono bravo.
Non dovete spaventarvi.
- Ma no! È l’uragano Tigre che ci spaventa! - risposero le vocine degli ometti indicando il cielo dietro di loro.
Lontano, sopra la prateria dove si trovava il loro villaggio, avanzava una nuvola scura in cui scoppiettavano milioni di scintille.
- Corpo di un baccalà fritto! Quello è un ciclone!
- Che cos’è un ciclone? - chiesero impauriti gli ometti che avevano remato a più non posso per arrivare fino a lui.
- È un terribile temporale, una bufera che soffia, gira, turbina, scroscia, rulla e rimbomba. E poi ulula, fischia, urla e strilla e butta giù pioggia, grandine, neve, manda all’aria tegole, alberi, cappelli…
- Allora aiutaci, tu che sei così grande! - strillarono gli ometti.
Intanto la nube scura si avvicinava.
- Quel mattacchione di Tigre sta arrivando. Ma se la vedrà con me! Uragano contro uragano, il lupo contro la tigre!
Poi avanzò a grandi passi verso la nuvola scura.
L’uragano Tigre sembrava una belva avvolta nelle sue nuvole buie, nere e rossastre, sfilacciate di bianco. Subito scaraventò sul marinaio una raffica terribile di vento che lo avvolse e lo spinse turbinando verso il villaggio.
Allora Lupo, togliendosi la pipa di bocca, sbuffò un turbine di fumo e il vento dell’uragano Tigre si scompigliò. Poi continuò a soffiare e fece indietreggiare l’uragano Tigre. Ma, mentre indietreggiava, le nubi si stringevano e l’uragano diventava sempre più buio e denso. Era ormai un groviglio nero che sparava fulmini abbaglianti.
Lupo con i suoi sbuffi non riuscì più a spingerlo lontano.
- Per mille ghigni d’orca! Sei un uragano testardo! Ma adesso ti disfo io!
Con salti altissimi si tuffò all’insù, facendo roteare la sua potente pipa come un’elica, in senso contrario alle nubi dell’uragano Tigre.
Piano piano l’uragano si strappò e divenne un’insalata di brandelli di nuvolette di tanti colori.
- Non ci sarà più nessuna bufera! Il villaggio non sarà spazzato via! È salvo!
Il lupo ha vinto la tigre!
Pinin Carpi, Nuove avventure di Lupo Uragano, Piemme

SUSSIDIARIO DEI LINGUAGGI 4
SUSSIDIARIO DEI LINGUAGGI 4
TUTTO DA LEGGERE