- Tu hai paura dei mostri? - chiede Fabrizio a Cecilia, la sua migliore amica.
- E come faccio a saperlo? Non ne ho mai visti - risponde Cecilia.
- Io sì, invece, in soffitta! - dichiara Fabrizio.
- Allora andiamo a vedere! - esclama Cecilia ridendo.
Appena arrivati davanti alla soffitta, sentono uno strano rumore:
toc, toc, toc… e ancora: toc, toc, toc… Poi più niente, silenzio assoluto.
Cecilia sgrana gli occhi e spalanca la bocca.
- Entriamo? - chiede subito dopo la bambina con un filo di voce.
Vorrebbe tanto che Fabrizio rispondesse di no.
Invece, lui fa cenno di sì, deciso, nonostante abbia una fifa blu.
Così Fabrizio apre lentamente la porta. La soffitta è un luogo inquietante.
Nella penombra si distinguono le sagome di bauli, scatoloni, vecchi giocattoli, mobili… I due bambini sgusciano dietro una grossa trave di legno e rimangono in ascolto. Ecco che sentono di nuovo quel rumore e questa volta è proprio vicino: toc… toc… toc…
Sotto il vecchio canotto rosso qualcosa si muove!
Terrorizzati Cecilia e Fabrizio si prendono per mano, le dita intrecciate e strette sono fredde come ghiaccioli.
Non riescono a staccare lo sguardo dal canotto.
Finché, a un tratto… Il viso di Cecilia s’illumina.
- Ma guardala la tua famiglia di mostri! - ride sollevata.
- Sono martore!
Fabrizio fa una smorfia e arrossisce dalla vergogna.
Anita Schorno, Un mostro alla finestra, Nord-Sud Edizioni