Sui fiumi di Babilonia, là sedevamo piangendo al ricordo di Sion. Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre. Là ci chiedevano parole di canto coloro che ci avevano deportato, canzoni di gioia, i nostri oppressori: «Cantateci i canti di Sion!» Come cantare i canti del Signore in terra straniera? Se ti dimentico, Gerusalemme, si paralizzi la mia destra; mi si attacchi la lingua al palato, se lascio cadere il tuo ricordo, se non metto Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia.
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• I «fiumi di Babilonia» citati nel salmo sono il .............................................. e .....................................................
• Sion è l’altro nome di ...
• Gli «oppressori» che deportarono gli Ebrei sono i ...
• «Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre» significa che:
gli Ebrei appesero le cetre agli alberi per farle asciugare.
gli Ebrei si rifiutarono di suonare e cantare perché erano tristi.
• Da che cosa si capisce che per gli Ebrei era importante non dimenticarsi della loro terra?