Si accorsero che da alcune pietre lasciate vicino al fuoco colava una sostanza che, raffreddandosi, diventava dura. Era il primo passo verso la scoperta dei metalli e della loro lavorazione.
Il primo metallo a essere lavorato fu il rame, che si trovava facilmente nelle rocce.
Veniva fuso 1 , cioè reso liquido con il calore del fuoco, e poi colato 2 in uno stampo di pietra. Quando si era raffreddato, veniva distaccato 3 dallo stampo e rifinito 4 . La lavorazione dei metalli era svolta da artigiani specializzati: i fabbri.
Dopo il rame furono lavorati l’oro, lo stagno, l’argento e il piombo.
I fabbri scoprirono poi che fondendo insieme rame e stagno si otteneva un metallo più resistente, il bronzo. Più tardi, infine, circa 3 mila anni fa, riuscirono a lavorare il ferro, un metallo durissimo che richiedeva temperature molto alte. Con il ferro realizzarono armi taglienti, falci affilate e aratri resistenti.
Per queste nuove scoperte e invenzioni l’ultima parte del Neolitico viene chiamata anche l’Età dei metalli.
Ascia in bronzo.
Punte di lancia in rame.