Matematica e scienze 3

Esiste una varietà sterminata di piante: alcune sono piccole e fragili, altre grandi e maestose. Sappiamo però che tutte sono composte da tre parti principali, ognuna delle quali svolge funzioni vitali.

Radici

Crescono sottoterra e svolgono due compiti essenziali per la pianta: la ancorano al suolo e assorbono acqua e sali minerali dal terreno.

Fusto

Sostiene la pianta e collega le radici alle foglie.

A seconda del tipo fusto, le piante vengono divise in tre gruppi:

1. gli ALBERI hanno un fusto centrale duro e legnoso, detto tronco, da cui partono dei rami;

2. gli ARBUSTI possiedono numerosi rami che partono direttamente dal terreno;

3. le ERBE possiedono un fusto tenero e verde chiamato gambo o stelo.

Foglie

Le foglie permettono alla pianta di respirare e di nutrirsi. Sia la lamina sia il margine delle foglie possono avere tantissime forme diverse, che ci aiutano a riconoscere il tipo di pianta.

Le foglie e la fotosintesi

Vediamo in che modo si nutrono le piante.

L’acqua e i sali minerali assorbiti dalle radici vengono trasportati mediante il fusto􀀃 fino alle foglie.

Attraverso gli stomi, entra nelle foglie anche l’anidride carbonica che si trova nell’aria.

Nelle foglie, l’acqua, i sali minerali e l’anidride carbonica vengono trasformati in zuccheri e ossigeno. Questo processo di trasformazione si chiama fotosintesi clorofilliana e avviene grazie alla clorofilla, una sostanza di colore verde capace di catturare la luce del Sole. La luce «attiva» la trasformazione.

Gli zuccheri sono il nutrimento della pianta e vengono distribuiti a tutte le sue parti.

L’ossigeno, invece, è un prodotto di scarto: fuoriesce dagli stomi e va nell’aria.

Questo gas, però, serve alle piante stesse e agli altri esseri viventi per respirare.

I fiori e la riproduzione

I fiori sono bellissimi. Rudi, però, si chiede se sono anche utili.

Più che utili: fondamentali! Infatti sono proprio i fiori a garantire la riproduzione della pianta, trasformandosi in frutti che racchiudono i semi.

I fiori contengono il polline, cioè la polverina gialla che si trova alla fine degli stami, e gli ovuli, protetti nell’ovario. Perché si formi un seme, occorre che il polline di una pianta si unisca agli ovuli di un’altra pianta dello stesso tipo.

L’impollinazione, cioè il trasporto del polline, avviene soprattutto grazie alle api. Esse si posano sui fiori per succhiare una sostanza chiamata nettare; così facendo, si sporcano di polline che depositano poi su altri fiori.

Il polline entra nel pistillo e si unisce agli ovuli. Questa unione si chiama fecondazione. Gli ovuli fecondati diventano semi. L’ovario, invece, si trasforma in frutto, mentre i petali e i sepali cadono.

Bisogna poi che i semi raggiungano il terreno. Di solito il frutto cade, o un animale lo mangia ed espelle i semi con gli escrementi. Quando è nel terreno, il seme germina, cioè si sviluppa in una nuova pianta.

Imparo a studiare

• Osserva i disegni e spiega come nasce una nuova pianta.

Ricorda

La riproduzione della pianta si può rappresentare con il ciclo: