Non aveva perso un cane o un gatto. Aveva perso un unicorno, uno di quei cavalli fantastici che popolano le storie di tutti i bambini del mondo. Lo aveva perso a New York, mentre passeggiava a Central Park. Si era distratta un attimo e l’unicorno era sparito.
Il giorno dopo la mamma ordinò duemila manifesti su cui compariva la fotografia dell’unicorno e un numero telefonico. L’UNICORNO È BIANCO, È FEMMINA E HA UN CARATTERE MOLTO AMICHEVOLE era scritto a caratteri cubitali.
Il ritratto del destriero con il corno in fronte fece il giro della città: comparve sui muri, in metropolitana, persino sui giubbotti dei poliziotti che attraversavano il parco a cavallo.
Furono molte le segnalazioni. Chi lo aveva visto davanti a un chiosco di gelati, chi alla fermata dell’autobus, chi di fronte alle vetrine di un negozio di scarpe.
La mamma allora aprì un sito web su internet e la bambina, che si collegava al blog tutti i pomeriggi, imparò a leggere e a scrivere perfettamente, anche se andava a scuola da pochi mesi.
Ormai a New York tutti cercavano l’unicorno.
SCOPRO IL TESTO
• La storia è ambientata nella città di …
• Si tratta di un luogo:
reale
immaginario