INIZIO
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- Mangia, Giorgio, per favore! - diceva la mamma.
- Mastica, su! - diceva il papà.
- Sbrigati, Giorgio! - diceva la sorella Cristina.
Giorgio dava un colpo di denti, si fermava, e tutti sbuffavano, non sapevano che fare.
- Mangia, Giorgio, per favore! - diceva la mamma.
- Mastica, su! - diceva il papà.
- Sbrigati, Giorgio! - diceva la sorella Cristina.
Giorgio dava un colpo di denti, si fermava, e tutti sbuffavano, non sapevano che fare.
Un giorno venne a trovarli zia Marcella. Quando a pranzo vide la lentezza di Giorgio, disse alla mamma: - Da domani, cucino io.
Il giorno dopo, a pranzo, c’era una pastasciutta profumatissima. Giorgio, pur gustandola molto, era lento come al solito. Quando tutti ebbero finito, tranne lui, zia Marcella prese la saliera e disse: - Giorgio, hai ragione! Manca un po’ di sale!
E giù una spolverata bianca, tanto che il boccone era salatissimo. Ma la pastasciutta era così buona che Giorgio, piano piano, continuò.
- Ancora un po’ insipida , vero? - disse la zia, e giù altro sale:
Giorgio non riuscì ad andare avanti.
La zia continuò così: preparava piatti straordinari, ma quando tutti, tranne Giorgio, li avevano finiti, aggiungeva sale al suo, rendendolo immangiabile.
Dopo tre giorni, il bambino aveva mangiato metà piatto prima che lei aggiungesse il sale. Dopo una settimana, mangiando più in fretta, riuscì a gustarlo intero.
Zia Marcella se ne andò. Da allora Giorgio mangiò a giusta velocità, perché il sale l’aveva anche nel cervello, e aveva capito la lezione.
R. Piumini, Una tira l’altra, Edizioni EL
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