Il parco era quadrato e verde.
I prati erano attraversati da neri e orribili sentieri asfaltati.
Nel parco c’erano alberi e cespugli, verdi e folti d’estate, radi e neri d’inverno.
D’estate, quando Joaklim si metteva sotto gli aceri folti e alzava gli occhi, il cielo era verde e gli uccelli erano uccelli del paradiso che cantavano.
D’inverno, il cielo sopra quegli stessi aceri era grigio e azzurrino.
Prima che le foglie cadessero, nelle sere scure, i cespugli erano pieni di nascondigli.
Era inquietante avvicinarsi ai cespugli di sera perché ne uscivano strani rumori.
D’estate il parco era affollato di carrozzine e di gente che prendeva il sole sull’erba, ed era tutto disseminato di panchine rosse.
Il parco era pieno di rumori: soprattutto di quelli dei bambini nel campo giochi. E il vento abitava nelle grandi chiome degli alberi.
Le chiome degli alberi erano ancora piene di foglie, ma cominciavano a riempirsi di vuoti e a cambiare colore. Era settembre, nel parco.
T. Haugen, Gli uccelli notturni, Salani Editore
• Continua a sottolineare nel testo:
con il viola tutti i dati visivi
con il blu tutti i dati uditivi
• Quale stagione dell’anno viene descritta nella conclusione del testo? …
SCOPRO IL TESTO
• Quali elementi del parco vengono descritti?
Piante
Insetti
Uccelli
Foglie
Persone
Prati