Quando Malaika entrò in classe, tutti si voltarono a guardarla: succede sempre, quando cambi scuola e sei quello nuovo.
La mamma l’aveva avvertita: - Non sarà facile, i primi giorni. Loro non sono tanto abituati, credo. Devi avere pazienza.
lei aveva scrollato le spalle, fingendo di non essere preoccupata. Invece lo era.
Era arrivata qualche mese prima, e aveva avuto parecchio tempo per guardarsi in giro. Per capire che le bambine con la pelle color cioccolato fondente come lei si contavano sulla punta delle dita, in quella piccola città piena di bambini biondi con gli occhi azzurri e la pelle di latte.
- Malaika arriva dalla Tanzania - disse la maestra, presentandola. Poi aggiunse: - Vai a sederti vicino a Chiara.
E le indicò un banco vuoto vicino a una bambina coi capelli color delle pannocchie legati in due grosse trecce.
HO CAPITO
Come si sente Malaika entrando in classe?
Tranquilla
Preoccupata
A che cosa sono paragonati gli sguardi che Malaika avverte su di sé?
Con quali parole Chiara cerca di fare amicizia con Malaika? Sottolineale nel testo.
Quando suonò la campanella dell’intervallo, i bambini si precipitarono fuori.
Malaika rimase seduta al suo posto: finalmente un po’ di pace. Si sentiva tutta la pelle come bucherellata dagli
sguardi degli altri. Rimase lì a godersi il silenzio e la solitudine.
Poi si voltò di scatto: ancora quella sensazione, come di fori dentro la testa.
Chiara non era andata via. Era lì, dietro di lei, che la guardava.
- Che belle treccine - disse. - Mi piacerebbe averle, invece di questi due scopettoni, eh eh eh.
Risero insieme.
Ed ecco, l’intervallo era finito. Chiara si sedette vicino a lei, continuò a guardarla, e Malaika sostenne quello
sguardo, che all’improvviso non pungeva più, ma era morbido, tranquillo
come l’acqua di un piccolo lago.
B. Masini, Amici per sempre, Einaudi Ragazzi
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