Amico non è una delle prime parole che impariamo: mamma, papà, nonno, nonna, pappa, nanna, pipì sono più facili, e un bambino piccolo comincia sempre a scoprire il mondo che gli sta più vicino.
Poi il mondo si allarga, e ci sono le cose. E le altre persone: Tata, tato. Bibo. Sì. No.
E poi Amico.
Di solito la si scopre quando si va alla scuola dell’infanzia.
È allora che le altre persone grandi come noi - cioè piccole - diventano importanti.
Gli adulti pensano che siamo tutti amici: ma il bambino che ci porta via il pupazzo preferito, la bambina che strappa il foglio su cui avevamo faticosamente disegnato un dinosauro, be’, quelli non sono amici.
Essere amici non vuol dire essere uguali, fare e amare le stesse cose: l’amicizia nella differenza è forse anche più bella, perché è movimentata, colorata, sorprendente.
B. Masini, Amici per sempre, Einaudi Ragazzi
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