Giacomino non amava mangiare: i suoi genitori lo pregavano e lo imploravano, ma senza successo.
Una notte il mago Famelicus visitò la cucina di quella casa.
- Sono stufo di sentire i capricci di questo bambino che non vuole mangiare - disse. - Gli farò un bello scherzetto.
Fece un incantesimo e sparì.
La mattina dopo, la mamma andò in cucina a preparare il caffè, ma il barattolo sembrava incollato al tavolo. Lo stesso accadde con le tazzine, lo zucchero e i cucchiaini.
Svegliò il papà, che era più forte di lei, ma neppure lui riuscì a sollevare le cose che sembravano incollate al loro posto. Chiamarono anche i vicini di casa, e tirarono tutti insieme, ma non ci fu nulla da fare.
Quando Giacomino entrò in cucina, per vedere che cos’era quel trambusto, vide il piatto di pasta al sugo che non aveva mangiato la sera prima. Ricordandosi che la mamma lo aveva sgridato, si mise in bocca un maccherone e, improvvisamente, il barattolo del caffè fece un saltello.
Tutti si girarono stupiti.
- Che cosa succede? - disse il papà.
Giacomino mangiò un altro maccherone e la tazzina fece un piccolo balzo nell’armadietto.
Al terzo boccone, il cucchiaino saltò addirittura dentro la zuccheriera. Al quarto, due bicchieri fecero un brindisi. Giacomino aveva capito che, quando mangiava, gli oggetti della cucina si muovevano da soli.
- Questa cucina è stregata! - esclamò il papà.
- Ma no, papà, sono io - disse Giacomino, e mise in bocca l’ultimo maccherone.
In quel momento un uovo prese a rotolare veloce sul tavolo, sempre più veloce, e sarebbe sicuramente caduto a terra, se la mamma non lo avesse fermato.
- Bravo, Giacomino! - disse la mamma. - Hai imparato a far muovere gli oggetti della cucina. E con quest’uovo che ho appena salvato ti preparo una bella torta!
dal blog «Dillo con 1 fiaba»
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una gran confusione
un mezzo di trasporto