I costruttori della Cattedrale

I costruttori della Cattedrale

Durante il Medioevo, il vescovo non aveva soltanto compiti puramente spirituali, ma era anche il responsabile di alcune opere pubbliche importanti per la città in cui viveva. È chiaro perciò che era il vescovo a decidere la costruzione delle chiese e in modo del tutto particolare la costruzione della Cattedrale. Tutte le volte che si dava inizio alla realizzazione di un edificio sacro, l’intento era sempre quello di superare in splendore l’opera precedente. Il vescovo aspergeva con l’acqua benedetta la posa della prima pietra di una chiesa e in questo modo la purificava dalla sua appartenenza ad un mondo imperfetto, poi la segnava con una croce.
Quando i lavori erano ultimati, il vescovo aspergeva tutti i muri per purificarli completamente. I muri erano anche segnati con la croce e successivamente venivano unti con l’olio.

L’architetto
Sino al XII secolo si può dire che gli architetti erano, quasi esclusivamente, monaci esperti in costruzioni, ma dopo questo periodo furono quasi sempre dei laici. A quel tempo essi imparavano il mestiere lavorando: entravano come manovali e poi diventavano capomastro, scalpellino e poi architetto. In epoca più tarda frequentarono le scuole e la formazione universitaria di arte meccanica per la durata di sei anni. Dal XIII secolo la posizione economica privilegiata dell’architetto era data non soltanto dalla retribuzione in denaro, ma anche dall’alloggio, dai vestiti, dal cibo, e ciò contribuiva a far sì che il mestiere venisse ereditato dal figlio o dai figli.
È per questo motivo che noi conosciamo intere famiglie di architetti.

Gli operai
Gli operai qualificati erano itineranti e si spostavano alla ricerca di un ingaggio in un cantiere importante. La sua forza stava nella capacità di saper fare bene il suo lavoro. 
Gli operai ricevevano un terzo del loro salario in cibo.
Il livello di vita era molto simile a quello di un operaio specializzato di oggi. Esisteva anche una specie di assistenza sociale nel caso che l’operaio si fosse trovato in difficoltà.

I tagliatori di pietra
I tagliatori di pietra costituivano la parte più numerosa di tutta la manodopera.
Erano necessari diversi anni di apprendistato affinché l’operaio imparasse il mestiere. Un tagliatore poteva rimanere nel cantiere per un tempo molto variabile (qualche mese o qualche anno) a seconda del ritmo col quale procedevano i lavori. Per sorvegliare la qualità e la quantità del lavoro, era solito apporre sulle pietre le proprie iniziali.
Diversamente dai muratori i tagliatori rimanevano nel cantiere anche d’inverno. Al coperto, all’interno di laboratori riscaldati, essi preparavano le pietre che avevano direttamente tagliato nelle cave.

Gli scultori
Gli scultori avevano una specializzazione che proveniva da quella del tagliatore di pietra.
Essi lavoravano in laboratori, adiacenti al cantiere, e usavano di norma pietre finissime e dure dalle quali ricavare le loro statue.

VOLUME 4-5
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LUCE DI STELLE