Il monachesimo

Il monachesimo

Gli editti di Costantino e di Teodosio contribuirono a far aumentare rapidamente il numero di coloro che si andavano via via convertendo alla nuova religione.
Dalle città romane la fede cristiana si diffuse dapprima nelle campagne, poi in sempre più vaste zone dell’Impero. Molti passavano al cristianesimo per sincera convinzione, ma tanti altri per sola convenienza. Uomini potenti si convertivano al Cristianesimo più per imitare le scelte dell’imperatore che per convinzioni personali, mentre alcuni membri della Chiesa cedevano alla tentazione del potere e della ricchezza, allontanandosi dal vero messaggio di Gesù. Lo spirito delle prime comunità cristiane andava così a poco a poco perdendosi. Molti credenti, allora, decisero di andare a vivere in solitudine e in preghiera, per ristabilire un rapporto autentico con Dio, secondo l’esempio di Gesù.
Questi cristiani, chiamati monaci, formarono delle comunità (cenobi) in cui seguivano delle rigide regole di comportamento e vivevano una vita semplice, povera e solitaria: una tunica come abito, un po’ di paglia, una coperta per dormire e pasti frugali (mai più di due al giorno). Altro elemento fondamentale era l’esercizio del silenzio, che consentiva loro di instaurare un rapporto profondo con Dio nella preghiera.
Ebbe così origine il fenomeno del monachesimo, che inizialmente, intorno all’anno 300 d.C., si sviluppò in Egitto.

IL MONACHESIMO: UNA VITA SPESA PER LODARE DIO E AIUTARE IL PROSSIMO.

Dizionario

Monaco: deriva dal greco mónos, che significa «solo».
Tunica: veste molto semplice, lunga a volte quasi fino ai piedi.


Attività

1. Rispondi.
• Quali furono le conseguenze dell’Editto di Costantino?
• Perché il potere e la ricchezza allontanano le persone da Gesù?
• Perché alcuni cristiani decisero di andare a vivere in solitudine?
2. Sottolinea gli aggettivi che meglio descrivono le caratteristiche di un monaco:
silenzioso • litigioso • premuroso • violento • povero • arrogante • umile • caritatevole • disonesto • altruista • mite
3. Ecco le tre «regole» fondamentali del monaco:
povertà, castità, obbedienza all’abate, cioè al «padre» che dirige il monastero.
Commentale con l’insegnante e con i compagni.

VOLUME 4-5
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LUCE DI STELLE