Scendiamo dal pullman e Gabriele Tardini, detto Lele Spaccaossa, mi passa accanto.
All’improvviso cade per terra, all’apparenza senza ragione.
- Ahia! - si lamenta. - Mi hai fatto lo sgambetto.
- Perché l’hai fatto? - mi domanda, stizzita, la sua maestra.
- Io? Fatto cosa?
- È stato un incidente - interviene la maestra Martina, aiutando Tardini a rialzarsi.
Mentre si allontana vedo il suo ghigno di soddisfazione: un ghigno da troll.
Devo ricredermi su di lui: in realtà, oltre che bullo, è anche furbo.
Ha rivoltato la frittata e mi ha messo in cattiva luce con le maestre.
Meno male che avevo già detto di lui alla maestra Martina che, infatti, mi prende in disparte e mi dice:
- Avrei potuto sgridarlo e dire alla sua maestra la verità, ma te l’avrebbe fatta pagare per aver fatto la spia.
- Ma… allora a che cosa servono gli adulti?
Sorride.
- Servono per avere un suggerimento. E poi, quando si tiene un segreto chiuso dentro il cuore, pesa di più.
Condividerlo lo rende più leggero e sopportabile.
C’è qualcosa che sai fare meglio di lui?
- È bravissimo a calcio! - interviene Giulia.
- E con la bici da cross! - aggiunge Andrea.
La maestra Martina li guarda e scuote la testa.
- Questo era un colloquio riservato tra me e Luca, comunque grazie dell’aiuto… Allora è vero, Luca? Calcio e bicicletta?
- Sì, penso di cavarmela.
- Allora tenta questa strada. Dimostragli che sei bravo, che puoi offrirgli la possibilità di imparare da te, di diventare tuo amico e forse lui comincerà a rispettarti di più.
Guardo la maestra e poi Andrea e Giulia.
Tutti attendono il mio sì.
- Okay - dico. - Ce la faccio.
- Bravo! - Giulia mi batte il cinque.
- Sei un grande! - esclama Andrea.
- Bene. Adesso andiamo - conclude la maestra Martina, accompagnandoci all’entrata del parco.
Guido Sgardoli, Un bullo ... 100 libri!, Scrittori di classe 2, Conad