Descrivere PERSONE

Pirati e vichinghi in via dei Gelsomini

LEGGO così!
Leggi il titolo, osserva il disegno e fai una X sulle parole che, secondo te, incontrerai nel racconto: pirati, scialuppa, tesoro, grotta, cannone, biglie, vichinghi, pallone, rapimento, amicizia.

Erano le cinque di un radioso pomeriggio. Nel cortile della casa di via dei Gelsomini tutto era pronto per la nostra battaglia quotidiana. Si giocava, quel giorno, a pirati e vichinghi.
Le navi dell’ammiraglio Nelson erano disposte a sud della baia, quelle del comandante Uaki appostate a dieci miglia dal capo di Spartivento.
I pirati di Barbanera erano rintanati nella grotta del bue marino.
Quel giorno, della nostra banda c’eravamo io e il mio amico Filippo, detto Pizza, nome scelto perché suo padre fa il pizzaiolo.
Io e il Pizza abbiamo tutti e due nove anni.
Lui, il Pizza, è alto e magrissimo, io sono normale, anzi, tendente al robusto.
Il mio nome è Bruno, ed è da lì che viene il mio soprannome: Orso.
All’inizio a me non piaceva, perché mi sembrava una presa in giro.
Orso Bruno. Poi ho capito che era un modo di dire affettuoso.
Ed è anche un nome che mi si addice, perché io sono forte, ma anche timido come un orso. E inoltre amo i dolci, in particolare le crostate.
Non so se anche gli orsi amino le crostate, comunque io le adoro.
Ma, come al solito, perdo il filo del discorso, che è un’altra delle mie caratteristiche. Insomma, stavo raccontando di quel pomeriggio, quando cominciò la nostra grande avventura.
Avevamo appena finito di sistemare nelle posizioni strategiche navi dei vichinghi e scialuppe dei pirati. Col cartone avevamo costruito un’isola abitata da fantasmi di antichi capitani, custodi di mappe di tesori mai scoperti.
C’era con noi, naturalmente, anche Enzino, detto Acciuga, perché è piccolo e smilzo come una sardina.
Insomma, eravamo tutti insieme nel preciso momento di dar fuoco alle polveri e di iniziare gli inseguimenti, quando apparve per la prima volta al nostro orizzonte il signor Buzzicone.
Zita Dazzi, La banda dei gelsomini, Il Castoro

DESCRIZIONE OGGETTIVA E SOGGETTIVA
Una descrizione è oggettiva quando precisa caratteristiche che tutti possono osservare e ha lo scopo di informare; è soggettiva quando è ricca di impressioni personali e ha lo scopo di suscitare emozioni.

- Sottolinea nel testo la descrizione di Pizza, poi rispondi con una X e a voce.
• Bruno descrive il suo amico Pizza utilizzando:
☐ dati oggettivi, che riportano caratteristiche visibili a tutti: è alto e magrissimo.
☐ dati soggettivi, attraverso immagini suggestive che esprimono impressioni e stati d’animo: è una giraffa!

• Com’è, invece, Enzino?
Tutti lo chiamano… perché è… come…
Questa è una descrizione: 
☐ oggettiva. 
☐ soggettiva.

SUSSIDIARIO DEI LINGUAGGI 4
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