TECNOLOGIA

Nuovi materiali

Le ricerche della tecnologia hanno reso possibile «inventare» materiali sempre nuovi, adatti alle esigenze più diverse dell’uomo (per l’abbigliamento, la chirurgia, l’esplorazione dello spazio, i trasporti, le costruzioni...) ma anche più rispettosi dell’ambiente, perché c’è una continua ricerca di materiali che possano essere prodotti ed eliminati senza inquinare. Ecco alcuni esempi.

CUOIO VEGETALE
Negli Stati Uniti le ricerche di laboratorio hanno portato alla produzione del cuoio vegetale, un materiale con tutte le caratteristiche della pelle di origine animale, utilizzabile per realizzare scarpe, borse e vestiti, ma ricavato completamente dalle piante (mais, soia e fibre di cotone).

«PELLE» DI... FICO D’INDIA!
Altri ricercatori in Messico sono riusciti a ottenere un materiale simile alla pelle, traspirante e resistente, lavorando le foglie del fico d’India. Un’alternativa etica ed economica che rispetta l'ambiente e gli animali.

«PELLE» DI... FUNGO!
Questa «pelle» è frutto invece di una ricerca italiana: attraverso la lavorazione del cappello di una particolare specie di fungo non commestibile, è possibile ricavare una pelle vegetale traspirante senza l’impiego di sostanze inquinanti.

SPUGNA DI LEGNO
Un gruppo di ricercatori americani ha inventato la «spugna di legno», un materiale ricavato appunto dal legno: dopo vari trattamenti che eliminano le parti dure, hanno ottenuto un materiale molliccio di cellulosa capace di assorbire il petrolio separandolo dall’acqua. È una scoperta straordinaria che potrà essere utilizzata quando si verificano i disastri ecologici a causa delle petroliere che si rompono e minacciano interi ecosistemi marini.

Le bioplastiche

Lo scorso anno abbiamo affrontato i problemi legati alla plastica derivata dal petrolio, che troppo spesso non è riutilizzabile o viene abbandonata nell’ambiente. Quali possono essere le alternative a un materiale così leggero, facilmente modellabile, isolante, resistente e, soprattutto, molto economico da produrre? Gruppi di ricercatori cercano di produrre materiali simili alla plastica utilizzando fibre vegetali biodegradabili in natura o compostabili se correttamente smaltite.

PROTEINE DEL LATTE
Con le proteine del latte si può realizzare una plastica utile per produrre materiali isolanti, cuscini, imballaggi e altri prodotti plastici. La plastica di latte è biodegradabile e riciclabile, non si incrina facilmente ed è meno tossica rispetto alla plastica derivata dal petrolio.

PIUME DI POLLAME
Anche le piume di pollame derivate dall’industria alimentare possono essere usate per realizzare materiali plastici con tutte le caratteristiche della plastica derivata dal petrolio. Esse infatti contengono la cheratina, una sostanza che si trova anche nei nostri capelli. La plastica a base di cheratina ha dimostrato di essere più resistente allo strappo rispetto ad altre materie plastiche di origine vegetale, è economica, riciclabile e biodegradabile.

LEGNO LIQUIDO
Con i trucioli e gli scarti del legno si ottiene il legno liquido, molto simile alla plastica derivata dal petrolio ma biodegradabile, adatto per creare prodotti di ogni genere e riciclabile all’infinito. Alcuni ricercatori lo hanno sperimentato per creare giocattoli e attrezzi sportivi, altri per realizzare borse, scarpe e accessori di moda. 

ALTRE PLASTICHE
Altre plastiche sono ottenute trasformando l’amido, uno zucchero contenuto in piante come il mais, la patata, il grano, il cactus. Questo materiale può trasformarsi in compost dopo solo due mesi dall’utilizzo, a differenza della plastica ricavata dal petrolio che, se rilasciata nell’ambiente, dura circa 450 anni. La bioplastica trasforma invece il circolo vizioso dell’«usa e getta» in un circolo virtuoso.

Scienze e Tecnologia 5
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