A scuola con la tavoletta

LEGGERE

LETTURA AD ALTA VOCE
La lettura ad alta voce permette di entrare in contatto con il testo in modo diverso, più profondo. È anche un modo per condividere il piacere della lettura.


Fate una lettura interattiva, a più voci, per assaporare la lettura ad alta voce.
Per capire quante voci sono necessarie, osservate i colori.
Fate una prima lettura silenziosa, per adattare l’intonazione della voce alle azioni dei personaggi.


L’aria fresca, il cielo limpido, il chiarore dell’alba gli ricordavano certe mattine passate sulla riva del fiume, al villaggio, e più volte dovette sforzarsi di allontanare la malinconia.
Quando finalmente raggiunse la scuola, vide che il cortile era ancora vuoto. Sedette in un angolo ed aspettò.
Gli studenti arrivarono un po’ alla volta e subito si riunirono in gruppi a chiacchierare. Kengi rimase in disparte.
Alcuni dei ragazzi rimasero indifferenti alla sua presenza, ma altri lo notarono e si voltarono a guardarlo incuriositi.
- Chi è quello?
- Il contadino.
- Che cosa? Non è possibile.
- Invece, sì. Pare che abbia un protettore molto potente.
- Se va avanti in questo modo, presto avremo le aule piene di capre e asini.
La battuta provocò una risata generale.
Seduto sotto la tettoia, Kengi arrossì, ma senza provare una gran sorpresa.
I ragazzi che frequentavano la scuola erano tutti figli di funzionari, sacerdoti e ricchi mercanti.
Prendersela sarebbe stato inutile. In quel momento risuonò il richiamo ad entrare a scuola.
Kengi si precipitò verso l’aula. La trovò vuota.
Si sedette in un angolo e prese ad aspettare nervosamente.
L’attesa durò pochi secondi. Il maestro Azi comparve sulla porta all’improvviso. Lo fissò accigliato.
- E così sei tornato! Ti credevo più furbo.
- Maestro… - balbettò Kengi.
Poi Azi prese dallo scaffale lungo la parete una delle tavolette d’esercitazione e la posò a terra, davanti al ragazzo.
- Copia dieci volte la prima riga, con sicurezza e senza errori.
Kengi prese una tavoletta d’argilla fresca dal cesto di vimini, impugnò lo stilo e si sedette a gambe incrociate.
Sciak! La frustata lo prese alla sprovvista e lo colpì alla schiena.
- Ti sembra il modo di sederti? Solleva le spalle. Drizza la schiena.
Appoggia i gomiti alle gambe. Non tenere lo stilo come se fosse una zappa. Qui non siamo in mezzo ai campi.
Stringendo i denti per non gridare, ma con un velo di lacrime sugli occhi, Kengi cercò di eseguire gli ordini meglio che poteva.
- Io ti insegnerò a scrivere e a leggere, ma sarò così duro, con te, così esigente, così inflessibile, che presto non vedrai l’ora di abbandonare la scuola e tornare al tuo villaggio.
- Ma io… - balbettò ancora Kengi con il cuore in gola.
Paolo Lanzotti, Le parole magiche di Kengi il Pensieroso, Piemme Junior

in gioco per LEGGERE
• Sei arrivata/o alla fine del racconto. Adesso puoi verificare se hai capito bene la vicenda narrata. Completa la tabella sul quaderno, poi confronta in classe.

CHI?
Chi è Azi? Che tipo di ragazzo è Kengi?
DOVE?
Che cos’è la «scuola delle tavolette»?
QUANDO?
A quale civiltà antica ti fa pensare la vicenda?
CHE COSA
SUCCEDE?
Perché Kengi si trova alla scuola delle tavolette?

LETTURE 4
LETTURE 4
TUTTI IN GIOCO TRA LE RIGHE