IL LIBRO MAGICO DELLE LETTURE 3

145-192 LETTURE 3_letture3 27/02/19 19:05 Pagina 148 UN TESTO PER... LA ROSA ROSSA Al tempo della creazione dei fiori c era un usignolo che sembrava possedere un incantesimo: quando innalzava il suo canto, fatto di dolcissimi gorgheggi e di trilli, le cose viventi restavano incantate ad ascoltare. L usignolo amava tutte le creature e onorava le piante, soffermandosi sui tronchi degli alberi, sulle siepi basse, persino sugli sterpi caduti a terra. Una sera, stanco per aver volato tutto il giorno, si fermò su di una macchia di spini e cominciò a gorgheggiare; ma uno spino gli ferì un ala. L usignolo esclamò: Così ricambi il mio amore? Non volevo ferirti, o re del bosco! bisbigliò lo spino. Come puoi credere che volessi farti del male? Questa purtroppo è la mia triste natura! Vedi, sono tanto brutto che vorrei nascondermi. L usignolo, commosso, sentì allora compassione per il povero spino e volle fargli uno splendido dono. Lasciò cadere alcune goccioline di sangue che la luna, apparsa tra le nuvole, illuminò. Quelle gocce si trasformarono in altrettante rose rosse, donando allo spino il più bel fiore della terra. E da quel tempo la rosa rossa cresce su alti steli dalle lunghe spine, ma reca con sé un messaggio di bellezza e di amicizia. Gabriella Monfosco, I fiori. Miti, leggende e favole, Tassotti Editore 148 148

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