Storia

LA VITA QUOTIDIANA


Come sai, il Paleolitico fu lunghissimo: iniziò 2 milioni e mezzo di anni fa, con la comparsa dell’Homo habilis, e terminò circa 12 mila anni fa, con l’inizio dell’agricoltura. Durante tutto questo tempo, gli uomini furono sempre nomadi: si fermavano in un luogo solo finché c'erano risorse di cibo, poi si spostavano.
Come si svolgeva la vita quotidiana di un uomo del Paleolitico? Osserva il disegno e leggi le didascalie. 
Nel Paleolitico gli uomini erano nomadi.

Le pelli degli animali uccisi venivano raschiate e messe a essiccare. Potevano poi essere utilizzate per coprirsi o come base per sedersi.

All’interno del gruppo vi era la suddivisione dei compiti. Mentre gli uomini erano a caccia, le donne raccoglievano bacche, piante e radici oppure si dedicavano alla cura dei piccoli.

Il fuoco era utilizzato per riscaldarsi, fare luce e cuocere la carne. Questo migliorò molto l’alimentazione.

Tanto tempo veniva dedicato a perfezionare le tecniche della caccia: gli uomini del Paleolitico costruivano lance e in seguito anche frecce dalle punte molto affilate, trappole per catturare gli animali, arpioni per pescare.

Gli uomini erano onnivori: si nutrivano sia dei vegetali che raccoglievano, sia degli animali che uccidevano o che trovavano già morti.

Gli uomini sapevano costruire utensili in legno, pietra, osso e corno (utilizzavano le corna degli animali uccisi). Nel Paleolitico niente andava sprecato!

Le abitazioni


Anche se erano nomadi, gli uomini del Paleolitico avevano comunque bisogno di rifugi e abitazioni provvisori.
Essi cambiarono nel corso del tempo e a seconda delle condizioni del clima e dell’ambiente.

È molto probabile che all’inizio gli uomini si siano riparati sotto le rocce, all’aperto, e che solo dopo aver imparato a usare il fuoco si siano trasferiti nelle caverne, dove sono state ritrovate molte tracce della loro presenza. All’interno delle caverne si riparavano dal vento e dalla pioggia.
Successivamente cominciarono a costruire dei semplici rifugi di forma circolare, a volte delimitati da  pietre, dove piccoli gruppi di uomini potevano dormire e mangiare. Come sostegni usavano legni e tronchi e come copertura si servivano delle foglie e delle fronde degli alberi.

Durante i periodi freddi, come quelli in cui visse l’Uomo di Neanderthal, vennero allestite delle tende che potevano essere anche seminterrate, cioè scavate in parte sotto terra, per ripararsi meglio dal freddo.
Erano costruite con zanne e ossa di mammut e ricoperte dalle pelli degli animali uccisi  durante la caccia.

Con il passare del tempo, l’uomo riuscì a costruire veri e propri accampamenti. Sceglieva con cura il luogo, in uno spazio aperto o su un’altura, in modo da vedere bene l’ambiente intorno, e cercava  di stabilirsi vicino a un corso d’acqua. Le capanne, di forma circolare od ovale, potevano essere  grandi fino a 15 metri.
Al loro interno sono state ritrovate tracce di focolari, di cibo e di pelli di animali, su cui probabilmente gli uomini dormivano.

Storia e geografia 3
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