- Correte, c’è un gatto, dev’essere ferito! - gridò Alberto ai suoi amici. - Vedete, non si muove.
In un baleno gli furono attorno.
- Dove? Ah, eccolo!
- Ma è piccolo! Lo prendiamo?
Senza pensarci neanche un momento, scavalcarono la cancellata che li divideva dal giardino sottostante, avanzarono curvi dietro un muricciolo e si trovarono allo scoperto proprio dove avevano visto il micio.
- Ma come, non c’è più? - esclamò Alberto.
- Eccolo, sta scappando! - fece Andrea, indicando la direzione con la mano.
- Circondiamolo - ordinò Fabrizio.
In breve gli furono addosso.
Il micio si ritrovò nelle mani di Alberto che, in segno di trionfo, lo portò in alto accompagnato dagli evviva di tutta la banda.
Per calmarlo cominciarono prima ad accarezzarlo con prudenza, poi se lo passarono di mano in mano, raccomandando l’uno all’altro:
- Stai attento, è piccolo!
- Che ne facciamo? - domandò Alberto quando il gattino, dopo aver fatto il giro di tutte le mani, ritornò a lui.
- Lo teniamo qui - rispose pronta Serenella. - Sarà il terrore di tutti i topi della nostra zona!
A. Bernardini, Uno strano compagno di scuola e altre storie, Editrice Piccoli
SCOPRO IL TESTO
• Sottolinea i nomi di tutti i personaggi del racconto.
HO CAPITO
• Che cosa trovano i bambini?
Un micino
Un grosso gatto
• Come tentano di calmarlo?
Parlandogli con dolcezza
Accarezzandolo piano
• Serenella propone di:
portarlo a casa sua
lasciarlo dove lo hanno trovato
regalarlo a qualcuno