Si chiamava Gianni. Aveva otto anni ed era piuttosto piccolo per la sua età.
Quando a scuola, durante la lezione di ginnastica, tutti dovevano mettersi in fila in ordine di altezza, Gianni litigava spesso con Michele per il penultimo posto.
Questo perché Gianni non voleva essere il più piccolo della classe.
Gianni era molto magro. Ma non era deboluccio.
In palestra, quando dovevamo arrampicarci sulla corda, era sempre il primo a raggiungere la cima.
Inoltre, nessuno nella sua scuola sapeva correre più veloce, nemmeno quell’Alessio della quarta B con le gambe lunghe come una gru.
I suoi occhi erano di un azzurro chiarissimo.
I suoi capelli erano molto rossi, rossi come il pelo della volpe e ricci.
Sul naso e sulle guance Gianni aveva le lentiggini.
D’estate, quando c’era tanto sole, le lentiggini sembravano moltiplicarsi e la faccia del bambino si copriva di tanti puntini marroni.
Durante l’inverno passato, a Gianni erano cresciuti i due incisivi centrali. Erano molto larghi e anche un po’ storti.
C. Nöstlinger, Gianni, Giulia e Geronimo, Edizioni il Capitello
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