Mettiamoci alla PROVA

FARE IL BUCATO

Lavare i panni è un’attività che accomuna tutti i popoli fin dall’antichità.

Ma se i vestiti da lavare non hanno buchi, perché si dice «fare il bucato»?

Il termine «bucato» deriverebbe da bukòn, una parola in un’antica lingua europea che significava «lavare». In italiano questo verbo si è trasformato in «bucare», e quindi «fare il bucato».

Ma è anche possibile che l’espressione derivi da un metodo che si usava per lavare i panni in passato. Le donne mettevano i panni sporchi in un recipiente di legno, che poi coprivano con un telo bucherellato. Quindi vi rovesciavano sopra un composto di acqua bollente e cenere di legna (usavano come detersivo proprio la cenere che rimaneva nel camino!). Il telo bucato funzionava come un filtro, bloccando i pezzi di cenere troppo grossi.

La parte liquida invece passava e lavava i panni.

Il «bucato» veniva poi sciacquato nelle fontane pubbliche.


LEGGO E COMPRENDO

• Che cosa spiega il brano? Indica con una X solo le informazioni corrette.

Si dice «fare il bucato» solo per i panni che hanno i buchi.

In italiano l’espressione viene da bukòn, parola di un’antica lingua europea.

Le donne usavano acqua bollente e cenere come detersivo.

Lavare i panni è un’attività del passato.



ANALIZZO IL TESTO

• Qual è l’argomento di cui parla il testo?

L’origine dell’espressione «fare il bucato»
Le varie modalità di fare il bucato

L’origine della pratica di lavare i panni nelle fontane pubbliche

• La presentazione dell’argomento generale, che leggi alle righe 1-2, è seguita da due unità di informazione, ciascuna delle quali tratta un aspetto dell’argomento: il modo di dire in italiano, la derivazione del modo di dire da un metodo per lavare i panni.

Individua le unità di informazione e indicale con una linea a lato del testo.

• Il testo è accompagnato da un’immagine con didascalia: quali informazioni ti fornisce?

Spiegalo a voce.


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