UN NASTRO TRA LA TERRA E IL CIELO
Ci fu un’epoca in cui gli dèi passavano gran parte del tempo sulla Terra.
Un giorno Bathala, il re degli dèi, decise di tornare nella sua casa celeste per vedere se tutto era in ordine, e sellò il suo cavallo, che sapeva correre più veloce del vento e delle nuvole.
Appena il padrone gli saltò in groppa, il cavallo cominciò a galoppare, e in un lampo arrivò sulla riva dell’oceano. In quel punto il Cielo era così vicino che si potevano sentire le voci di coloro che vivevano lassù.
- Salta, mio bel cavallino - gridò Bathala. - So che puoi farcela!
Ma il cavallo indietreggiò, puntando i piedi. Quel salto era troppo anche per lui, che pure volava oltre i crepacci e balzava da una riva all’altra degli oceani.
Allora Bathala chiamò i suoi servi celesti, che calarono dall’alto un lungo nastro di sette colori. E quando il nastro toccò la Terra diventò un ponte abbastanza robusto da reggere cavallo e cavaliere, che galopparono sino al Cielo. Così nacque l’arcobaleno.
F. Lazzarato, V. Origini, La Fata della Luna, Mondadori
CONOSCO LE PAROLE
• Il «crepaccio» (riga 10) è:
l’apertura che si trova in cima a un vulcano
una spaccatura stretta e profonda nelle rocce o nei ghiacciai
una galleria scavata in una montagna
LEGGO E COMPRENDO
• Il cavallo di Bathala si ferma sulla riva dell’oceano perché:
è stanco
il salto tra Terra e Cielo è troppo grande
è un cavallo disubbidiente
ANALIZZO IL TESTO
• Il protagonista della leggenda è:
una divinità
un essere umano
un drago
• Questa leggenda vuole spiegare:
l’origine dei colori
l’origine del Cielo
l’origine dell’arcobaleno
Letture 3
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