Tino era un vermettino, aveva solo una settimana, però era già bello lunghetto, vispo e allegro.
La vita gli piaceva proprio, soprattutto gli piaceva rotolarsi nel fango con i suoi settecento fratellini vermetti.
Avevano uno scivolo, un’altalena e una giostrina, tutte di fango.
Quando faceva buio, mamma verme li chiamava: - Venite, basta giocare!
- Ancora cinque minuti, mamma ti prego!
- Venite, è ora di cena!
Tino era sempre l’ultimo ad arrivare, il più sporco, il più nero.
La mamma lo metteva sotto le gocce dell’innaffiatoio: era una doccia perfetta.
Una sera, però, Tino non tornò a casa.
HO CAPITO
• Tino è un verme:
molto giovanemolto corto
• Tino ha:
pochi fratellimoltissimi fratelli
• Quando fa buio e la mamma chiama, Tino è sempre:
il primo a tornare a casa
l’ultimo a tornare a casa
• Chi è il «grande nemico»? …
• Hai capito a quale pericolo è scampato Tino? …
La mamma lo cercò dappertutto, in tutti i suoi fanghi preferiti. Niente. Papà verme capì che il loro grande nemico, l’uomo pescatore, era tornato.
Mamma e papà strisciarono fino alla riva del fiume.
Il pescatore, per fortuna, non aveva ancora cominciato a pescare. I due vermi sbirciarono nel suo cestino: ecco lì Tino, tutto spaventato.
- Mamma! Papà! Salvatemi!
Mentre il pescatore montava la sua canna, padre e madre riuscirono a liberare il figlioletto.
Tino era pallido per lo spavento, lui che di solito, quando non era nero di fango, aveva un colorito roseo che era un piacere guardarlo.
A quale pericolo era scampato il vermettino Tino?
Provate a rispondere voi, cari bambini.
V. Lamarque, Storie di animali per bambini senza animali, Einaudi Ragazzi
SCRIVO
• Dividi in sillabe le seguenti parole, come nell’esempio.
settimana → set - ti - ma - na
vispo → …
allegro → …
cestino → …