Le prime comunità cristiane
Dopo Gerusalemme, anche fuori dalla Palestina, in altre grandi città come Corinto, Efeso e Tessalonica, sorsero delle comunità cristiane.
Come vivevano
Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno.
dal libro degli Atti 2, 44-45
La loro vita era basata sulla concordia e sull’unione, infatti cercavano di aiutarsi l’uno con l’altro mettendo in comune i loro beni.
Dove pregavano
Ogni giorno, tutti insieme, frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo.
dal libro degli Atti 2, 46-47
Ostacolati però dagli Ebrei, i primi cristiani non poterono più radunarsi, per i loro riti, nel Tempio e incominciarono così ad incontrarsi in case private.
Questi incontri si svolgevano normalmente nei piani superiori delle abitazioni, perché erano i più spaziosi e quindi i più adatti a ospitare molte persone. Anni dopo, con l’aumento del numero dei fedeli, fu necessario costruire degli edifici più grandi. Si chiamarono «Domus ecclesiae», cioè «casa dell’assemblea» che di solito erano così strutturate: