La giornata tipo di un monaco

La giornata tipo di un monaco


Sia in Oriente che in Occidente la vita dei monaci si svolgeva con regole molto simili a quelle che erano state dettate, già nel VI secolo, da san Benedetto.
La sua Regola monastica era formata da un insieme di norme che presto si diffusero presso tutti i monasteri, specie quelli occidentali. Il suo motto era «Ora et labora», che significa «prega e lavora». Con questa formula san Benedetto voleva indicare la necessità di incontrare Dio nella preghiera e nel lavoro. Infatti il compito di ogni monaco, oltre alla preghiera, era anche quello di rendersi utile alla comunità: c’era chi coltivava i campi, chi piantava ulivi e viti, chi bonificava i terreni paludosi, chi raccoglieva le provviste che, nei tempi di carestia, venivano distribuite ai poveri.
La vita quotidiana dei Benedettini era perciò scandita, così come era prescritto, dalla «Regola», secondo tempi ben precisi di alternanza di preghiera e di lavoro.
La giornata-tipo di un monaco benedettino era pertanto la seguente:


Attività

1. Illustra sul quaderno una tua giornata tipo con alcune vignette.
2. Ricerca notizie sulle più famose abbazie che sorgono in Europa.

Ore 5: recita comunitaria del «mattutino» (preghiere e canti al Signore).

Ore 9: dopo la Messa celebrata dall’abate e la colazione iniziavano le varie attività lavorative dei monaci.

Ore 12: momento di preghiera comunitaria, poi il pranzo consumato in silenzio.

Dalle 14 alle 19: dopo un breve riposo nelle singole celle (piccole camere), si riprendeva il lavoro fino al tramonto del sole. Poi la recita comunitaria in chiesa, della preghiera del «vespro».

Ore 21: dopo la cena, recita della «compieta», ultima preghiera comunitaria della giornata, e poi ciascun monaco si ritirava nella propria cella.

VOLUME 4-5
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LUCE DI STELLE