BABILONIA: LA CITTÀ DEI GIARDINI PENSILI

Babilonia, capitale del regno di Hammurabi, raggiunse il massimo splendore nel 612 a.C. con il re Nabucodonosor, che risollevò il potere babilonese dopo la conquista assira. Egli ricostruì Babilonia con uno stile grandioso: la città venne protetta da doppie mura, con otto porte, ognuna delle quali era dedicata a una divinità. 
 
Al centro della città sorgeva la ziggurat, dedicata al dio Marduk, la divinità babilonese più importante. Comprendeva una serie di terrazze sovrapposte, con un santuario del dio sulla cima.

La porta di Ishtar, dedicata alla dea babilonese dell’amore e della guerra, costituiva l’entrata principale della città. Maestosa e coloratissima, aveva due alte torri rivestite di piastrelle di ceramica blu, decorate con tori selvaggi e draghi.
 
Le mura, alte fino a 25 metri, avevano delle torri a intervalli regolari ed erano circondate da un fossato in cui confluivano le acque dell’Eufrate.

Il palazzo reale era abbellito da splendidi giardini pensili, disposti su terrazze ad altezze differenti. Simili a verdi colline, i giardini pensili di Babilonia erano visibili da qualsiasi zona della città.

La prosperità dei giardini dipendeva da un’efficiente sistema di irrigazione, che portava l’acqua dell’Eufrate fino alle terrazze più alte.

La tradizione vuole che i magnifici giardini fossero stati costruiti dal re Nabucodonosor come dono per la moglie Amiti, di origine persiana, che aveva nostalgia delle colline del suo paese. Il re adornò i giardini con alberi e piante di ogni specie, portati fino a Babilonia da tutte le parti del mondo.

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