LE AREE PROTETTE

La varietà e la bellezza dei paesaggi italiani costituiscono un patrimonio che deve essere salvaguardato dagli interventi spesso distruttivi dell’uomo. Il mezzo più efficace per tutelare la natura è l’istituzione di aree protette, dove gli animali possano vivere in libertà e i vegetali possano crescere spontaneamente.
In queste zone sono stati vietati caccia e pesca, il disboscamento e ogni tipo di inquinamento. Ai visitatori che vogliono gustare la bellezza di questi luoghi non è permesso disturbare la fauna, raccogliere piante o fiori, alterare in qualsiasi modo il paesaggio naturale.
Nel nostro paese esistono tre tipi di aree protette:
• i Parchi Nazionali (attualmente sono 24), molti dei quali estesi, come il Parco Nazionale dello Stelvio, il più grande parco italiano, che si trova tra la Lombardia e il Trentino-Alto Adige;
• i Parchi Regionali (139), di modeste dimensioni;
• le Riserve marine, piccole ma numerose.
Il primo Parco Nazionale istituito in Italia è stato quello del Gran Paradiso, tra la Valle d’Aosta e il Piemonte. Nato nel 1922, il parco si estende su un vasto territorio che comprende ghiacciai, boschi e prati. Simbolo del parco è lo stambecco, un vero acrobata delle rocce, che grazie all’istituzione di quest’area protetta è stato salvato dall’estinzione.
Le Riserve marine comprendono tratti di costa, fondali o zone situate in mare aperto in cui le attività umane, come pescare e usare imbarcazioni a motore, sono totalmente o parzialmente vietate. Oggi in Italia ne esistono molte, tra cui, per esempio, la Riserva naturale dello Zingaro lungo la costa nordoccidentale della Sicilia (nella foto).

IL MIO ATLANTE STORICO GEOGRAFICO
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