ALLE ORIGINI DELLA CIVILTÀ GRECA

Dopo la guerra di Troia, i potenti Dori calarono da nord nella Penisola greca e la invasero. La civiltà micenea scomparve rapidamente. Con la caduta di Micene ebbe inizio in Grecia un periodo di trasformazioni che durò circa tre secoli e che portò, nel IX secolo a.C., alla nascita della grande civiltà dei Greci.
I Dori erano una popolazione guerriera di origine indoeuropea, che nel XII secolo a.C. invase e conquistò il nord della Grecia, espandendosi poi verso le zone meridionali del Peloponneso.

I Dori sostituirono i Micenei nel controllo della Penisola greca, continuando la propria espansione anche nelle isole del Mar Egeo e lungo le coste dell’Asia Minore. Essi vantavano una superiorità militare rispetto ai Micenei; inoltre, conoscevano le tecniche di fabbricazione delle armi in ferro.

La conquista di Troia, intorno al 1200 a.C., segnò il culmine della potenza dei Micenei e anche l’inizio della loro decadenza. L’assedio prolungato per conquistare la città (circa 10 anni) e le forze militari necessarie per controllare i territori conquistati indebolirono il potere militare miceneo nei confronti degli invasori.

I Dori, nonostante tutto, introdussero in Grecia anche innovazioni, quali le tecniche della lavorazione del ferro, l’uso dell’alfabeto fenicio e la costruzione di grandi templi.

L’invasione dorica distrusse la preesistente civiltà micenea, facendo cadere la società greca in una fase di profonda decadenza culturale. Il periodo è definito dagli storici con il nome di «età buia».

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