Guida per l'insegnante 4 - Matematica - Scienze

LA DIDATTICA INCLUSIVA Grazie allo studio degli stili cognitivi e degli stili di apprendimento, il soggetto che apprende è stato posto al centro del progetto educativo, stimolando, da un lato, la dovuta riflessione circa gli stili d insegnamento e le più adeguate metodologie didattiche e modalità d approccio alle singole discipline e, dall altro lato, spingendo i clinici a fare ricerche sulle peculiarità intellettive di ciascun soggetto e a delineare un criterio descrittivo del suo profilo di funzionamento cognitivo. Sei tipi di intelligenza Esistono seri studi sull esistenza di varie competenze intellettive umane relativamente autonome; in particolare sono stati individuati, tra gli altri, sei tipi di intelligenza (vedi H. Gardner, Formae mentis, Feltrinelli), alquanto indipendenti l uno dall altro, che possono essere plasmati e combinati, da individui e culture, in una varietà di modi adattativi e che cooperano in modo armonico nella vita comune: 1 intelligenza linguistica 2 intelligenza musicale 3 intelligenza logico-matematica 4 intelligenza spaziale 5 intelligenza corporeo-cinestetica 6 intelligenza personale Gli stili cognitivi Una posizione diversa da quella delle intelligenze multiple è invece quella sostenuta dai ricercatori che hanno analizzato le differenze nei modi in cui gli individui pensano e i gradi diversi di successo che, per esempio, i bambini hanno a scuola, considerandoli come un riflesso del modo in cui «preferiscono funzionare le loro menti. Il concetto di stile cognitivo si è venuto via via definendo negli anni, passando attraverso diverse denominazioni. Il termine stile cognitivo viene assunto talvolta con l accentuazione sulle modalità di elaborazione delle informazioni di tipo conoscitivo (apprendimenti scolastici in senso stretto), altre volte allargando il concetto anche alle caratteristiche individuali di tipo socio-affettivo, emotivo, relazionale, considerandolo in tal caso una sorta di «stile prevalente della personalità intesa in tutte le sue componenti. Altre volte, invece, gli stili cognitivi si riferirebbero a differenze individuali costanti nei modi di organizzare ed elaborare le informazioni e l esperienza, e si svilupperebbero in modo congeniale attorno a sottostanti tendenze di personalità, assimilabili più a inclinazioni e disposizioni individuali che a categorie. Gli stili si svilupperebbero gradualmente e, una volta determinati, risulterebbero non soggetti a cambiamenti. Essi hanno un importanza rilevante in ambito educativo in quanto potrebbero favorire o meno le capacità di apprendimento dell allievo, anche attraverso un adeguato training metacognitivo del soggetto stesso e la predisposizione di situazioni di «discrepanza di stile, che indurrebbero i soggetti a maggiori flessibilità cognitive. Per parlare di stili, dunque, dovrebbero occorrere le due condizioni: a) che il medesimo tipo di strategia venga adottata non solo per compiti strettamente cognitivi e/o scolastici, ma anche per problemi di vita comune; b) che detta preferenza si riveli stabile nel tempo. 371

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