Guida per l'insegnante 5 - Storia-Geografia

DIDATTICA PER COMPETENZE La valutazione autentica delle competenze L introduzione delle competenze rappresenta un opportunità di rinnovamento per la didattica e, nel contempo, apre interrogativi decisivi sul fronte della valutazione degli apprendimenti. Tra i molteplici modelli sulla valutazione delle competenze presenti in letteratura, ha assunto rilevante importanza quello della valutazione autentica (Authentic Assessment o Alternative Assessment, G.Wiggins). La valutazione autentica punta alla sperimentazione di modi e strumenti valutativi pluridimensionali e non statici, che vanno oltre la semplice somministrazione di prove oggettive e test. Il compito della valutazione, infatti, non è tanto quello di realizzare misurazioni «quantitative , ma piuttosto quello di fornire informazioni sui processi che generano l apprendimento, ovvero su come le conoscenze e le abilità acquisite, insieme alla produzione di atteggiamenti efficaci, siano in grado di condurre alla maturazione delle competenze personali, spendibili in una pluralità di contesti, dentro e fuori la scuola. Più che sulla standardizzazione dei risultati, la valutazione autentica si concentra sulle modalità soggettive che ciascun bambino mette in atto nella situazione di apprendimento. In altre parole, quanto l insegnante deve osservare e accertare non è semplicemente «ciò che il bambino conosce , ma anche, e soprattutto, ciò che il bambino sa fare con ciò che sa. Presupposto basilare è che l apprendimento non consista semplicemente in un cumulo di nozioni, ma implichi la più ampia capacità di generalizzare, ovvero di trasferire e utilizzare le conoscenze acquisite in contesti reali e differenziati. Nella prospettiva di G. Wiggins (1999 e successivi), la valutazione autentica o alternativa: è realistica, in quanto riflette il modo nel quale le conoscenze e le abilità dovrebbero essere usate nel mondo reale; replica o simula contesti diversi riconducibili a situazioni specifiche, situate e ben connotate; in questi casi risulta autentica, poiché è affidata a compiti veri e propri e non a prove aventi un valore predittivo; richiede giudizio e innovazione, poiché rimanda alla soluzione di problemi che potrebbero avere più di una risposta esatta, oppure molteplici modalità risolutive, quindi sollecita l alunno a operare scelte consapevoli, si affida al ragionamento, all indagine, alla verifica in situazione, alla sperimentazione di ipotesi piuttosto che alla riproduzione della lezione dell insegnante oppure a un esercizio di memoria su quanto letto o ascoltato; richiede all alunno di «costruire la propria conoscenza, individuando, riconoscendo e «processando le strutture principali delle discipline; in tal senso l alunno non subisce passivamente la trasmissione di contenuti preconfezionati, ma, con la guida dell insegnante-tutor-facilitatore, scopre in prima persona i concetti e le strutture delle discipline attraverso la risoluzione di problemi; accerta l uso efficace di un repertorio di conoscenze, di abilità e atteggiamenti funzionali ad affrontare compiti complessi; non si tratta solo di dimostrare la quantità e l estensione delle conoscenze, abilità e competenze maturate, quanto di evidenziare il grado di plasticità, d integrazione, di connettività dei saperi tra loro e tra questi e la realtà circostante; offre l opportunità di selezionare, ripetere, sperimentare schemi d azione (pattern), di consultare risorse, avere feedback e perfezionare la prestazione per livelli di padronanza crescenti. 246

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