Di fronte allo specchio, mentre si stava preparando per andare a teatro,
la mamma studiò attentamente i suoi capelli corvini e tolse
un pallido filo di lino.
– Cos’è? – chiese Elsy.
– Capelli bianchi! Sto diventando vecchia.
– Vecchia? Che cosa vuol dire?
– Che i bambini di questa casa diventeranno grandi ogni giorno che passa...
Elsy la guardò pensosa. Poi chiese:
– Chi sono i vecchi?
– I bambini di oggi tra settantanove anni...
– Allora chi sono i bambini?
– I vecchi di domani, al giorno d’oggi.
– È bene o male essere vecchi?
– È bello come essere bambini o giovani.
– Nonna Modesta e nonno Tomà sono vecchi?
– Un po’– rispose la mamma.
– E io sarò vecchia, vecchina e piena di acciacchi?
– Anche tu.
– Potrò salire sugli alberi e passare la notte nel tuo letto?
– No, però in cambio avrai cose ugualmente divertenti da fare.
– Quali cose?
– Avere nipotini, coltivare fiori, leggere molti libri...
– E avrò capelli d’argento?
– Anche.
– Sarò carina come la nonna! Evviva!– Elsy batté le mani. –Evviva!
– Non correre tanto – disse la mamma. – È meglio che tu vada a giocare.
Elsy uscì correndo e andò a cercare nonna Modesta per dirle che era la più carina delle nonne.
Fanny Buitrago, La casa sull’arcobaleno, Feltrinelli Kids